SCRIVERE ...

Abbiamo sviluppato tutti una capacità, scriviamo o meglio ci raccontiamo, parliamo delle nostre esperienze attraverso la scrittura, un mezzo da non sottovalutare come potenza comunicativa, sia per gli effetti che per le possibilità nel tempo. Tenete presente che sono stati contati quasi 152 milioni di blog, una cifra impressionante se si pensa che solo all’inizio del secolo scorso la popolazione era per lo più analfabeta. E’ impossibile contare il numero di post inseriti nella blogosfera ma pare che la media giornaliera sia di 1 milione e 200 mila post, quasi 13 post al secondo. I primi ominidi devono la loro capacità di evoluzione anche alla possibilità di comunicazione e di trasmissione, se penso alla quantità di comunicazione che potevano avere, forse solo alla sera intorno al fuoco, e penso all’immensità di scambi oggi, ho la netta impressione di andare quasi alla velocità della luce.

Quando scriviamo, portiamo una piccola fetta di noi a conoscenza di altri, poniamo una microsfera emotiva insieme a tante altre, formando un'unica anima.

In genere il foglio bianco ci spaventa, non è il colore a rendere questa ipotesi di malessere, siamo più preoccupati dal giudizio di uno sconosciuto qualsiasi o di quanto possa influire quello che diciamo sulla nostra vita; ecco vorrei tranquillizzarvi. Stanotte dormirete e domani il sole sorgerà a dispetto dei film catastrofici che vi siete fatti, a patto che non vogliate spiegare come costruire una bomba o annunciare un omicidio, per questi casi viene contemplato il reato penale.

Per tutto il resto, scrivete e raccontatevi.

Potete scrivere di pancia, cioè quando il pensiero che vi attraversa la mente ha un suo senso e vi scappa la voglia irrefrenabile di condividerlo, per questo vi bastano 140 caratteri, due # e qualche faccina. Se invece volete raccontare qualcosa di più, meglio tenersi un paio di fogli di word, non dilungatevi troppo e non siate ripetitivi.

Pensate prima a quello che volete scrivere, non dico 10 anni altrimenti il foglio ingiallisce, lavoratelo dentro di voi, tra i neuroni e il momento del caffè, prima di dormire o mentre siete in coda al supermercato. Qualsiasi posto è il posto giusto. Appena il foglio di word si apre sapete più o meno quello che volete scrivere. Scrivete senza perdervi nella grammatica, nella sintassi, seguite i pensieri perché dall’idea iniziale state già passando alla seguente, correte dietro le parole. E la pagina è finita, siete alla seconda e vi chiedete: ma capiranno? Credo di si!

Ricordatevi di due cose importanti: l’incipit e la conclusione.

L’incipit accattivante, la conclusione ad effetto. Non che quello che sta in mezzo sia meno importante, diciamo che aiuta molto curare l’inizio e la fine, per molte ragioni.

Una volta terminato rileggiamolo, sistemiamo e cancelliamo quello che non ci serve, modifichiamo quello che riteniamo troppo eccessivo. Ascoltiamoci mentre lo rileggiamo.

Lasciamolo decantare, come il buon vino deve restare nelle botti per prendere tono, così il nostro scritto. Dimenticatelo per un tempo adeguato.

Poi rileggetelo, vi accorgerete che cambierete ancora qualcosa.

Infine pubblicatelo … tutto ciò, potete farlo in due ore, come in 24.