SETTEMBRE, SINONIMO DI RIPRESA?

Questo mese è sempre stato  sinonimo di inizio anno, vuoi per la scuola che riprende o per le ferie terminate, tutto ricomincia nella quotidianità stancante della vita delle persone; ripartono i ritmi degli impegni, si inizia a immaginare nuovi percorsi, si progetta un intero anno.

Possiamo dire che è quasi meglio di Capodanno, dove l'unico scopo è partecipare ad un veglione con l'obbligo di divertirsi.

C'è chi pensa al rientro in azienda, non per tutti gradevole, qualcuno ha accettato quello che ha trovato e se lo tiene stretto in questi anni bui, vorrebbe cambiare; è difficile continuare a mettersi una maschera che ci sta stretta, ma può progettare un percorso di cambiamento.

Ci sono quelli che partono con nuovi progetti, quelli che ti affascinano da subito e inizi a lavorarci fino a notte fonda.

C'è il volontariato, si riparte anche in questo settore, tante storie che si raccontano, piccoli successi che ti riempiono il cuore e ti preparano ad una nuova sfida.

Si pulisce a fondo la casa, l'autunno è un pò come la primavera si cambiano gli armadi e si controlla quello che manca, c'è sempre una spesa o una ricerca da fare.

Ci sono nuovi limiti da infrangere.

I colori dell'autunno sono eccezionali, foto da fare e il caldo abbraccio del piumino, quell'odore nell'aria dei ceppi accesi, la nebbia.

Dopo un estate passata a combattere con un caldo africano devastante e quindi nella più completa apatia, si riprende a mettere in campo la resilienza e il desiderio di vedere finalmente la fine del tunnel, le idee non mancano e la passione non cede, qualche opportunità che si delinea ma nulla ancora di certo. Credo in me stessa e nel valore che ho acquisito nel percorso professionale ed esperienziale, i miei progetti sono nel sociale, relazionale e in ambito gestionale.

Non lo so dove arriverò, ma sono convinta di andare avanti.

La televisione dice che l'economia italiana è in ripresa, mi guardo intorno e vedo negozi chiusi, nei social incontro persone che stanno cercando di riprendersi da una crisi economica, sento storie tragiche tutti i giorni, il commercio licenzia i dipendenti, i voucher non sono strumenti agili, non ci sono più margini e il sostegno sociale viene a mancare; non so se sono un inguaribile ottimista ma riesco ancora a trovare il positivo e a sentirmi fortunata di non essere sul confine ungherese per superare il filo spinato o di non trovarmi sulle rive della Turchia alle prese con un gommone inaffidabile, oppure in un reparto di terapia intensiva di un qualsiasi ospedale, sono felice di avere due figli meravigliosi, di aver avuto dei genitori che mi hanno amata e una cognata che non mi ha tolto il ruolo di zia, sono contenta di avere amici e conoscenti; vorrei di più è vero ... forse un emiro del Quatar o forse solo trovare un lavoro che mi dia un autonomia economica e consentire a mio figlio di terminare gli studi.

Il resto viene da sè.

Sono anche consapevole che gli indici di ripresa della tanta decantata propaganda politica, ricadranno sulle nostre teste fra anni, e non prenderanno dentro tutti, anche se su LinkedIn si valorizza il lavoro e quelli che lo hanno in termini professionali, là fuori c'è una battaglia molto importante che è quella di non aumentare la fascia degli esclusi dal "grande fratello", più grande sarà la fascia in disagio, più sarà improbabile gestirla poichè la legge del caos potrebbe farli uscire tutti insieme da dietro un monitor ....

 

E voi cosa state riprendendo?