SIAMO TUTTI MOLTO SOCIAL ....

Oggi un mondo parallelo avanza e si insinua nella nostra realtà: sono i social. Cercate lavoro, volete fare del personal branding, avete un impresa da sviluppare o siete un professionista, vi conviene iscrivervi a LinkedIne iniziare bene a capire come funziona. Siete un fotografo appassionato e avete un attrezzatura da professionisti, credo che su Flickrtroverete la maniera idonea per confrontarvi e crescere professionalmente. Avete una dote culinaria e pensate di condividere questo con altre persone anche fuori dalla cerchia delle vostre amicizie, iscrivetevi su Gnammoe iniziate a fare eventi. Volete entrare nell'agorà globalizzata e rapportarvi alla pari con personalità eccellenti, Twitterè il modo migliore per leggere aggiornamenti di testate giornalistiche o di capi di stato e tanto altro.

Abbiamo a disposizione piattaforme dedicate su cui interagire e trovare quello che stiamo cercando ma ne abbiamo una sola che le raggruppa, per alcuni aspetti tutte, questo è Facebook.

Dire che su Fb si cazzeggi soltanto, lo trovo abbastanza riduttivo e superficiale, forse anche un pelo pretenzioso. In realtà è la piattaforma più ampia nella sua morfologia di rappresentanza che esista oggi.

Se voglio sapere chi sei, ti cerco su Facebook.

Facebookè il social network più utilizzato dai frequentatori della rete, iscritti al social network in tutto il mondo ci sono quasi un miliardo e trecento milioni di persone, paragonabile alla nazione cinese o ad un continente intero; è disponibile in 70 lingue e ci mette in contatto con persone, fatti e passioni; su Fb sono presenti tutti: aziende, enti pubblici, politici, associazioni, liberi professionisti, attori, musicisti, imprenditori e polizia; 

La nostra presenza in un social network ha una rilevanza in termini di visibilità, la foto del profilo o la scelta di una cover, diviene un biglietto da visita importante verso terzi; condividere o non condividere alcune notizie, commentare un post, aggiungere un Like, iscriversi a quel gruppo pubblico o chiuso, aggiornare il nostro stato, accettare una tag ci trasporta immediatamente verso una posizione o un altra, diventa una nostra scelta, un nostro essere come persona, forse con una cassa di risonanza maggiore che nel nostro reality; quindi nulla può passare inosservato e nulla è silenzioso, perfino un profilo che non viene aggiornato può dirci molte più cose di quello che realmente pensiamo.

Fb ci mette in contatto con le nostre passioni, ricerche, disagi e le nostre capacità, un modo per partecipare, per emergere e per esserci, un pò come quando trovandosi presenti in una piazza si sceglie se confrontarsi o sedersi nell'ultima fila; si è sempre visibili in qualche maniera.

 

Iniziamo quindi a percepire che Fb è una modalità di interazione abbastanza importante per la coesione sociale, ci rendiamo conto che la privacy è una dimensione che non ha più niente a che vedere con quella a cui eravamo abituati e che il successo individuale può passare attraverso i profili dei social network, compreso Facebook.

 

Per prima cosa dobbiamo capire cosa vogliamo mostrare, cosa è importante evidenziare e a chi poterlo enunciare. Esprimere noi stessi in forma, cosiddetta "pubblica", ci obbliga a verificare in maniera introspettiva, cosa abbiamo da dire,  scegliere quando dirlo, a chi dirlo e come esternarlo.

 

Fb non è una piattaforma di 4 amici al bar che si raccontano goliardicamente le bevute dell'ultima estate e nemmeno un thè con le amiche dove spettegolare sulla cellulite dell'assente, non è il gruppo di riferimento adolescenziale e neppure il miglior modo per adescare una nuova amante, anche se tutte queste cose vengono comunemente fatte dagli utenti nella loro maggioranza, Facebook è la rappresentazione sociale più viva e partecipativa mai messa in campo dall'umanità, un enorme balcone al quale si affacciano aziende, politici e cittadini, partiti, religioni e correnti di pensiero, arte e musica. Detto ciò non credo che esporreste sul vostro balcone il menù del giorno o proclamiate con un megafono quante volte vi è venuta l'influenza quest'anno. Nemmeno riuscite a darvi il buongiorno allo specchio alla mattina, ma siete bravissimi a postare foto meravigliose alle 6.30 con le previsioni del tempo e la temperatura. Se foste sul vostro balcone con sotto un miliardo di persone a malapena aprireste la bocca, quindi riflettete e poi dateci fiato.

 

Usiamolo con scientificità e un pizzico di riflessione.

 

Un like è un affermazione il cui contesto significativo spazia in molteplici  concetti, compreso il banale "grazie, ho letto" ognuno di noi ne da una motivazione diversa e personale, certamente  rende il post nuovamente visibile agli amici e più lo rendi visibile, più è motivo di essere nuovamente likato. Ricordiamoci che mettere un Like non ha lo stesso significato del condividere. Quando nel leggere un articolo o un post il grado di affinità è importante o riteniamo che sia opportuno dare un rilievo particolare all'opinione che noi abbiamo sull'argomento, la condivisione ci pone in netta concordanza. Se condivido, in genere, approvo completamente ma esiste anche la possibilità di una condivisione per una disapprovazione totale dell'argomento, ciò è in genere seguito dal commento che specifica e mette in rilievo l'opinione negativa.

Like e condivisione sono gli strumenti più rapidi che abbiamo per esprimere un opinione, teniamone conto.

 

Quindi quando commentiamo, mettiamo un like o interagiamo  con un utente siamo visibili ai nostri contatti, alcuni scelgono solo leggere, altri potranno anche commentare.

In questo contesto valgono le regole della Netiquette ormai consolidate dalla rete. Teniamo conto che non siamo obbligati a rispondere a tutti i messaggi dei nostri amici, non siamo obbligati a rendere conto dei nostri spostamenti con foto, selfie e geo localizzazione; non dobbiamo mostrarci per forza.

Scegliere di essereè importante, mostriamo il nostro lato vivo e vero.

 

Un profilo personale non è un azienda, non è nemmeno un luogo vuoto e invisibile.

Mostrate agli altri, quello che volete mostrare e, controllate il vostro diario, cioè decidete voi quello che i vostri amici possono raccontare, esprimere e valorizzare sul vostro profilo.

 

Non lasciate il profilo vuoto, partecipare è importante, poco o tanto che sia, conta quello che esprimete.

Curate il vostro profilo come curereste la vostra identità. Se vi chiedono chi siete, rispondete con il vostro nome e cognome, indicate il luogo di nascita e dove abitate; inoltre parlate delle vostre preferenze e delle passioni che vi fanno sentire bene.

Prima di tutto usate una foto in cui vi si possa riconoscere, che rappresenti al meglio voi  stessi. Se usate più social non differenziate di troppo la vostra immagine, siete sempre voi che scrivete, voi che avete attivato un dialogo pubblico con l'agorà di una rete che vi trascina in un  global world.

Curate la vostra cover, è il biglietto da vista della vostra vita e delle vostre passioni.

Rendete pubbliche le cose essenziali, cioè tutto quello che un navigatore esterno può vedere dal vostro profilo.

Siate vivi, siate partecipi con moderazione.

Scegliete di non occuparvi di certe cose ma, scegliete invece di occuparvi di altro.

Facebook come qualsiasi altro social è una modalità di interazione e non la sfera totale della vostra vita.

Cercate di coordinare in maniera equilibrata la sfera professionale e la sfera personale.

Non ci sono regole "affidabili" per la costruzione di un profilo personale, esiste un buon senso per curare il proprio aspetto pubblico e questo sta diventando un esigenza attuale.

 

Sappiate che non siete obbligati ad accettare tutte le richieste di amicizia, potete ignorarle oppure lasciarle come richiesta, la persona vi seguirà negli aggiornamenti pubblici.

 

In alcuni momenti e per alcuni post scoprirete quante persone sono disposte a sostenervi pur non conoscendovi di persona, interessandosi al vostro caso e senza seconde finalità. Questo non solo non vi farà sentire solo ma vi consentirà di inserire prima la marcia.

 

Ricordatevi che molte persone leggono, guardano e non commentano.

 

Ognuno è libero di fare e dire quello che vuole, anche su una piattaforma social a patto che non danneggi la libertà altrui.

Sappiate che un profilo molto professionale su un social, dove i vostri interventi sono mirati e colti, non può contemplare un profilo diabolico dall'altra parte, a meno che voi non siate il dottor Jeckyll; ciò non toglie che non possiate avere momenti ludici e goliardici.

Siate sostanzialmente coerenti e non disordinatamente ludici.