Antonio Trincone (domenica, 21 agosto 2016 08:02)

Oltre a vedere le foto ho letto anche un pò...curiosando in altre sezioni. "Quel che resta è l'immaginario..." oserei dire che, per me, vale molto in questo momento della mia esistenza. Bello anche l'excursus storico della fotografia, specie la parte finale. Senza fronzolature vieni subito al sodo a rischio di scarnire e dimenticare...ma ci riesci a cogliere il passante distratto che capirà che, se vuole, deve sof-fermarsi lui.

Antonio Trincone (venerdì, 19 agosto 2016 19:45)

Peccato per Humanity...sono troppo poche! Non ho capito se sei stata molto esigente con te stessa oppure ci sono stato motivi di liberatorie...chissà! Anch'io rischiando sensazioni asfittiche di solito non lascio respiro ai particolari che mi colpiscono, magari in fase di taglio e non immediatamente in fase di scatto chè è molto più difficile. E mai riuscito a superare l'ostacolo di chiedere a qualche estraneo se posso fargli/le una foto. Ti consiglio un ebook di Thomas Leutard, si trova in rete scaricabile, molto bello, didattico e ricco di sue foto esemplari al riguardo. Ci va fin sotto al muso per scattare e poi va via facendo finta di nulla...dice, lui, che non gli è mai accaduto nulla...le foto sono bellissime.

Antonio Trincone (venerdì, 19 agosto 2016 18:56)

Difficile fotografare gli esseri che si amano. Io non ci riesco quasi mai o almeno non sono mai soddisfatto, di quello che ottengo. Con un cane, l'unico animale che ho amato nella mia vita, che da tempo se ne è andato, poche volte ci sono riuscito o almeno così mi pareva ma da quando non c'è più e dopo aver preso il coraggio di rivedere le sue foto mi accorgo che anche quelle giudicate male ora mi appaiono preziose. Forse è un omaggio per la giornata della fotografia che ricorre oggi o forse echi di letture (Barthes La camera chiara) ma rivedendo anche la peggiore foto oggi (che il dolore della perdita è sopito) è sempre un ri-conoscerlo. L'alluvione fotografica di oggi ci ha fatto quasi dimenticare questo aspetto delle fotografie che consumiamo istante per istante...

Antonio Trincone (venerdì, 19 agosto 2016 18:43)

Bella l'idea del progetto sulle donne. Mi sembra però relegato a (probabili) soggetti facilmente raggiungibili, quasi un'omologazione :-) Mi darei molto più tempo in un progetto sempre aperto includendo età diverse e situazioni differenti di rapporto con gli altri...mentre si relazionano, parlano con la gente, leggono e non ritrattistico come mi sembra il respiro dalle foto viste. That's my two cents!

Renzo Richichi (lunedì, 02 maggio 2016 00:05)

Ho voluto leggere con attenzione quasi tutto (non ho ancora finito) prima di lasciarti un commento. Ognuno di noi E' una storia , una parte di te è qui dentro, non sei solo una brava fotografa , ma anche un'ottima narratrice .
Non credo che il tempo di una colazione sia sufficiente per capire chi si ha di fronte , ma ti può dare dei buoni indizi , sono certo di aver conosciuto una gran donna !!

luisa campioni (giovedì, 28 aprile 2016 13:00)

Ciao, Nic! Mi conosci ma non con questo nome... mi ha sbugiardata il cell...

Michela Foti (giovedì, 17 marzo 2016 21:41)

Spaccati di vita, umanità e natura in cui Nicoletta Rech ti catapulta con tutta la linearità e gli effetti "reali" di ciò che siamo e dei luoghi che attraversiamo. Una filosofia del reale che ci rappresenta in maniera molto ricca! Grazie Nicoletta! E' un piacere osservare i tuoi scatti!
Michela

Mara Fracella (giovedì, 20 agosto 2015 14:51)

Ciao Nicoletta
Ho letto ora "Non ero preparata" un racconto molto bello, ben fatto. Una donna elegante che racconta la vita in modo leale. Grazie

Massimiliano (lunedì, 18 giugno 2012 18:06)

Basta una foto per ricordare quanto tempo perdiamo in casa
invece di esplorare la bellissima natura.

NamasTè, namasMè, namasEgli :)